domenica 15 ottobre 2017

Principali teorie educative: la teoria umanista

La teoria umanista

Mentre la psicoanalisi, si concentra sulle motivazioni profonde dei comportamenti di alunni e docenti, la psicologia umanistica prende in esame il comportamento del docente e i suoi effetti sull’alunno.
Il principale esponente di questa corrente della psicologia, Carl Rogers (1902-1987), ha elaborato una forma di psicoterapia basata sul rapporto di parità tra terapeuta e paziente. Ispirandosi a questo approccio, un insegnamento, per risultare efficace e significativo, deve essere flessibile e
spostare il suo interesse dai contenuti al protagonista della relazione educativa: l’alunno.
Una pratica didattica ispirata alla teoria umanista, secondo Rogers, richiede tre atteggiamenti-chiave:
• autenticità o congruenza;
• considerazione positiva incondizionata;
• comprensione empatica.
Questi atteggiamenti sono in stretto rapporto tra loro: l’educatore deve porsi dal punto di vista dell’allievo (empatia), senza formulare giudizi perentori o imporre cambiamenti di comportamento (considerazione positiva incondizinata) per indurre l’allievo a conoscere se stesso e a stabilire una continuità (congruenza) tra l’immagine di sé e le proprie esperienze, divenendo più autentico
e genuino. La considerazione positiva incondizionata riguarda ovviamente la “persona” dell’allievo, mentre i singoli comportamenti possono essere sanzionati negativamente.
Questa impostazione risponde all’esigenza di preparare l’alunno a una società che cambia rapidamente, nella quale le conoscenze apprese a scuola rischiano di diventare desuete in breve tempo. Per questo la scuola, sostiene Rogers, deve “creare individui aperti alle novità e alle trasformazioni”. L’educatore deve insegnare a imparare, cioè fornire gli strumenti metodologici necessari per usare consapevolmente le conoscenze. L’allievo dovrà poi essere in grado di valutare
da solo (autovalutazione) l’apprendimento avvenuto e quindi provare soddisfazione per i risultati ottenuti: questo coinvolgimento sarà indispensabile per il successo scolastico. La relazione educativa ha quindi il compito di favorire la metacognizione, ossia l’autovalutazione dei risultati conseguiti.


Maslow


Motivazione e Bisogno
La motivazione può essere definita come l'insieme dei fattori che stanno alla base del comportamento (agire) di una persona per il raggiungimento di uno scopo.
La motivazione dipende principalmente da due elementi:

  • le competenze:ciò che l'individuo è in grado di fare;
  • i valori personali: ciò che l'individuo vuole fare.
La spinta motivazionale inizia ogni volta che l'individuo avverte un bisogno. Quest'ultimo è la percezione di uno squilibrio tra la situazione attuale e una situazione desiderata. Il bisogno è quindi uno stato di insoddisfazione che spinge l’uomo a procurarsi i mezzi necessari (beni) per porvi fine o limitarlo.

La piramide dei bisogni di Maslow
Nel 1954 lo psicologo Abraham Maslow propose un modello motivazionale dello sviluppo umano basato su una “gerarchia di bisogni”, cioè una serie di “bisogni” disposti gerarchicamente in base alla quale la soddisfazione dei bisogni più elementari è la condizione per fare emergere i bisogni di ordine superiore.
Alla base della piramide ci sono i bisogni essenziali alla sopravvivenza mentre salendo verso il vertice si incontrano i bisogni più immateriali.




Partendo dalla base della Piramide Motivazionale (o dei Bisogni) ci sono:
  • i bisogni FISIOLOGICI: fame, sete, sonno, termoregolazione, ecc. Sono i bisogni connessi alla sopravvivenza fisica dell'individuo. Sono i primi a dover essere soddisfatti a causa dell'istinto di autoconservazione;
  • i bisogni di SICUREZZA: protezione, tranquillità, prevedibilità, soppressione preoccupazioni e ansie, ecc. Devono garantire all'individuo protezione e tranquillità;
  • i bisogni di APPARTENENZA: essere amato e amare, far parte di un gruppo, cooperare, partecipare, ecc.; Questa categoria rappresenta l'aspirazione di ognuno di noi a essere un elemento della comunità;
  • i bisogni di STIMA: essere rispettato, approvato, riconosciuto, ecc. L'individuo vuole sentirsi competente e produttivo;
  • i bisogni di AUTOREALIZZAZIONE: realizzare la propria identità in base ad aspettative e potenzialità, occupare un ruolo sociale, ecc. Si tratta dell'aspirazione individuale a essere ciò che si vuole essere sfruttando le nostre facoltà mentali e fisiche.
Mentre i bisogni fondamentali, una volta soddisfatti tendono a non ripresentarsi, i bisogni sociali e relazionali tendono a rinascere con nuovi e più ambiziosi obiettivi da raggiungere.
Ne consegue che l’insoddisfazione, sia sul lavoro, sia nella vita pubblica e privata, è un fenomeno molto diffuso che può trovare una sua causa nella mancata realizzazione delle proprie potenzialità. Per Maslow, infatti, l’autorealizzazione richiede una serie di caratteristiche di personalità, competenze sociali e capacità tecniche.


Incontro con Abraham Maslow 
https://www.youtube.com/watch?v=9FEwsKcPsKs

Rogers




Rogers in classe: verso una scuola centrata sulla persona

La terapia di Carl Rogers 
https://www.youtube.com/watch?v=DbFAYsO0OCM
Carl Rogers e la terapia non direttiva
https://www.youtube.com/watch?v=xq8-SRy5Jjg

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