domenica 15 ottobre 2017

Principali teorie educative: la teoria sistemica

La teoria sistemica

La psicologia sistemica analizza la relazione educativa partendo da due presupposti (tipici dell’approccio sistemico o pragmatico-relazionale): tutto è comunicazione e il mondo psichico è un sistema, ossia una totalità nella quale il mutamento di una parte infuenza tutte le altre. Secondo
Paul Watzlawick (1921-2007), uno dei più noti esponenti dell’approccio sistemico, per spiegare un singolo fenomeno occorre prendere in considerazione tutto il suo contesto. Ciò signifca che, per
esempio, l’improvviso insuccesso scolastico di un ragazzo potrà essere spiegato esaminando il contesto o i contesti di vita del ragazzo (la famiglia, la classe, il gruppo di amici...)
Quali sono le indicazioni che la teoria sistemica fornisce all’educatore?
• L’educatore, nel contesto della classe, deve favorire la riorganizzazione interna ogni volta che un nuovo elemento turba l’equilibrio precedente.
• Nel gruppo egli deve individuare le persone-chiave, il cui mutamento di atteggiamento rende possibile il mutamento collettivo, e individuare gli aspetti aperti al mutamento sia per l’intero gruppo sia per il singolo allievo – senza minacciare l’identità più profonda.
• Tiene sotto controllo l’ansia o stimola l’attenzione quando si presenta un problema o viene assegnato un compito: un’ansia eccessiva, infatti, può spingere alla fuga di fronte al compito da a rontare, mentre un livello troppo basso di ansia determina una bassa motivazione. Ogni volta che un problema viene risolto, si crea un nuovo tipo di stabilità dinamica, una nuova organizzazione
cognitiva, una diminuzione dell’ansia e un’accresciuta autostima.
Sulla base di queste considerazioni l’approccio sistemico sottolinea come le abilità relazionali dell’educatore siano strutture interazionali, perché l’educatore deve essere capace di interagire nel modo opportuno sia con il singolo sia con il gruppo. Inoltre deve controllare il circolo comunicativo che si stabilisce e orientarlo in una direzione comune afnché tutti comunichino tra loro. Parliamo di
“circolo comunicativo” perché la comunicazione non è unidirezionale, ma chi ascolta, reagisce (con domande, commenti, espressioni del viso...), condizionando chi sta parlando.

Bateson

An ecology of mind - documentario sul pensiero di Bateson (sottotitoli italiani)
https://www.youtube.com/watch?v=XLuADL0ssnc

Watzlawick

Intervista a Paul Watzlawick (in italiano - Rai)
https://www.youtube.com/watch?v=0CTVhJ2sLXY

Empatia e metacognizione

L'empatia al centro del dialogo terapeutico ed educativo di impianto umanista trova un'integrazione nel modello sistemico nella metacognizione.
Potremmo dire che ove l'empatia implica una consapevolezza emotiva, la metacognizione indica una consapevolezza cognitiva.

Empatia
L’empatia è la capacità di comprendere a pieno lo stato d'animo altrui, sia che si tratti di gioia, che di dolore. Empatia significa "sentire dentro", ad esempio "mettersi nei panni dell'altro", ed è una capacità che fa parte dell'esperienza umana ed animale.

Link:
La civiltà dell'empatia
http://www.filosofia.rai.it/articoli/jeremy-rifkin-la-civilt%C3%A0-dellempatia/13643/default.aspx

Neuroni specchio, le cellule dell'empatia
http://www.raiscuola.rai.it/articoli/nautilus-neuroni-specchio-le-cellule-dellempatia/25200/default.aspx

Terza rivoluzione industriale ed empatia
http://www.raiscuola.rai.it/articoli/jeremy-rifkin-terza-rivoluzione-industriale-ed-empatia/13642/default.aspx

Metacognizione
La metacognizione indica un tipo di autoriflessività sul fenomeno cognitivo, attuabile grazie alla possibilità - molto probabilmente peculiare della specie umana - di distanziarsi, auto-osservare e riflettere sui propri stati mentali. L'attività metacognitiva ci permette, tra l'altro, di controllare i nostri pensieri, e quindi anche di conoscere e dirigere i nostri processi di apprendimento.

Link:
Teoria della mente
https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_della_mente



La visione sistemica della vita 
Intervista a Fritjof Capra, fisico e studioso della teoria dei sistemi e fondatore del Centro per l’alfabetizzazione ecologica a Berkeley in California.
Dal primo libro, Il Tao della Fisica del 1975, Capra pone al centro della sua ricerca il passaggio dalla visione del mondo meccanicista e riduzionista ad una visione sistemica ed ecologica.
Fritjof Capra, intervistato al Maxxi di Roma in occasione della presentazione del volume, scritto insieme al chimico Pier Luigi Luisi, Vita e natura: una visione sistemica, parla dell’importanza dell’educazione ecologica per una crescita sostenibile.
Quello che oggi comunemente chiamiamo crescita, afferma Capra, è più che altro spreco e l’economia è attualmente un’economia dello spreco e della distruzione, da sostituire non con un’innaturale decrescita, ma con una crescita qualitativa, diretta a migliorare la qualità della vita. A questo scopo occorre una nuova politica ecologica che metta la vita al centro dei suoi obiettivi.







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